Arrivati freschi e quasi riposati, come se Ljubljana fosse dietro l’angolo, Vida, Nika, Grega e Jaka, altrimenti detti LJUD GROUP, partono in esplorazione di Venaria, Reggia e Giardini compresi. Fra 7 giorni vi restituiranno il loro punto di vista con la performance site specific STREETWALKER, ma oggi sono solo i nostri artisti in Residenza.
Tramonto con birra artigianale (eccezione grazie agli Orti in festa) seduti a piedi scalzi sull’erba del Canale d’Ercole; scoperta della Fontana da parte di Vida, che improvvisa una danza e gioca con un paio di bambini, finché non interviene l’inevitabile fischietto della guardia; e per finire badminton in Piazza della Repubblica e Piazza Annunziata.
La Compagnia si guarda intorno avida di dettagli, curiosa, assimilante, ma al tempo stesso capace di sospensione del giudizio nei confronti dello spazio naturale e del Borgo lento, inusuale rispetto al paesaggio urbano caotico al quale è abituata.
Cena generosa, al solito, da Paolo al Quadr’Ovale, con la sottoscritta che interroga senza tregua i quattro malcapitati: chi siete? da dove venite? cosa cercate? cosa portate?
Le risposte, meditate, articolate, complesse, diverse per ognuno restano a galleggiare fra le righe del mio quaderno, in attesa di trovare conferma nell’osservazione del loro work in progress.
Day#2-4
Di notte sogno Vida che impartisce istruzioni (ma suonano più come ordini), al risveglio Nika, Jaka e Grega mi guardano con comprensione: tutto nella norma. Sei una di noi.
Giuseppe (Vetti, Duodorant, membro aggiunto italiano per il tour a Venaria) viene illuso con la possibilità di scegliere gli orari di lavoro, ignorando cosa lo aspetta nelle sessioni garantite.
Si mappa lo spazio, si leggono le persone, si improvvisa, si gioca, si legano spazio, movimento, concetto, parola, idea, elementi fissi e dinamici, prevedibile e imponderabile, con l’obiettivo costante di offrire un punto di vista alternativo sulla realtà circostante.
Tre-quattro ore filate senza nemmeno fermarsi per fare pipì (e visto quanto a volte scappa da ridere, è un bel problema).
Poi? Lunch time. O un cambio di passo. Un piatto colmo e uno spettacolo disarmante. La sorpresa della partecipazione, della condivisione.
Bastano 5’ minuti protetti per riposarsi come in un’intera vacanza.




