Impressioni di Marzo – di Fabrizio Nocera (Su Misura)

Giurato al XIII TAC Festival Internacional teatro y artes de calle 23 – 27 Maggio 2012 Valladolid (ES)

Parlare di Arte di Strada è come ballare di architettura, come avrebbe potuto dire qualcuno.
Questo perché l’essenza dell’arte di strada è qualcosa di incomunicabile con la le parole, che trova la propria essenza nella relazione: tra il performer e il pubblico, tra il performer e il luogo fisico in cui si trova ma anche tra il pubblico e il luogo; e le relazioni non si possono raccontare, ma solo vivere, sperimentare.
L’arte di strada è quindi relazione, un curioso e originale ménage à trois tra questi tre elementi, tutti e tre ugualmente fondamentali ed imprescindibili: se è semplice comprendere l’importanza del performer nella dinamica, spesso si tende a sottovalutare il ruolo del pubblico e dello spazio; proviamo però ad immaginare un performance senza pubblico e la sua importanza sarà immediatamente chiara. Il fatto stesso che non possiamo nemmeno immaginare una performance se non in uno spazio fisico è l’autoevidente prova dell’importanza di questo spigolo del triangolo.
L’arte di strada, inoltre, dev’essere una festa intesa come libera partecipazione di popolo, intesa come il racconto di una comunità che parla a se stessa di se stessa e delle proprie caratteristiche e dei propri difetti, per prendersi in giro ma anche riflettere sulla propria condizione, in una sorta di carnevale perenne in cui lo sberleffo e la poesia diventano elementi di un’imprescindibile pedagogia collettiva.
Uno strumento di comunicazione unico, immediato e privo di filtri e in quanto tale, spesso, l’unico in grado veramente di gridare che il re è nudo.

Relazione e gratuità, in qualche modo dono e riflessione: queste sono le caratteristiche di quello che io intendo per Arte di strada: tutte caratteristiche che fanno di quest’arte qualcosa di fuori dalle dinamiche del nostro tempo, di veramente rivoluzionario in quanto permette di riportare in primo piano un impianto valoriale travolto e stravolto dalle dinamiche economiche e relazionali del XXI secolo e che ci permette, in ultima analisi, di restare umani…


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